Ucraina 11 e 12 Agosto 2011: la partenza per Lviv e il kombinat dello zolfo

11 Agosto – La partenza

Malpensa express e  aeroporto di Malpensa.

Anche questo viaggio verso Lviv, come il precedente verso la capitale Kiev, ha comportato trasferimenti di volo, non essendoci voli diretti dalla Lombardia. Iniziò così alle 7:25 da Milano, per concludersi alle 15:30 all’aeroporto di Lviv (ora locale +1).

L’atterraggio al piccolo aeroporto mostrò la diversa condizione della città, di dimensioni minori rispetto alla capitale: la pista è un mosaico di toppe su crepe e buche. Probabilmente è accorciata per lavori di ristrutturazione dell’aeroporto, gli aeromobili sono di minori dimensioni.

L’atterraggio a Lviv

Tra gli elementi di rilievo osservati nel giorno di arrivo si notò la situazione interna all’aeroporto di Lviv, più simile ad un ufficio postale sovietico, anche se le procedure burocratiche sono state relativamente veloci, percependo sin da subito la loro cultura indagatoria.

All’esterno erano presenti alcuni dei giovani che ci avrebbero accompagnato in questo tour.

Malgrado Lviv sia una città turistica di limitate dimensioni, con un centro storico incluso negli elenchi UNESCO, con stile che ricorda le più grandi città classiche dell’Europa centrale il costo della vità è basso.

Lviv dalla torre del Municipio

Per l’appartamento in un vecchio stabile ci chiesero 250Hrv (Grivne) al giorno, ovvero circa 23 euro. Nell’androne i gatti appestavano l’aria, dei due letti presenti, in realtà divani, quello che spettò al socio di avventura era tale solo all’apparenza, dovendo quindi rimediare per il primo giorno una sistemazione di fortuna sul pavimento con il materiale disponibile. Il luogo risultò però abbastanza confortevole.

Stanza dell’appartamento a Lviv

12 Agosto – Novy Rozdil e il kombinat dello zolfo

La città e  i due kombinat

La mattina del 12 Agosto ci fu un trasferimento a Novy Rozdil, una piccola città di origine industriale degli anni Cinquanta, creata attorno all’impianto di trattamento dello zolfo, ora in corso di demolizione.

L’area del kombinat

Arrivammo diretti ad uno dei cancelli di ingresso. La persona di guardia si rese disponibile a custodire l’auto per poche grivne, parcheggiandola all’interno. Da lì ci incamminammo verso l’impianto della fabbrica, in precedenza di proprietà dello Stato, e di recente acquisito da società privata, che sta procedendo celermente con la sua demolizione.

La centrale di Novy Rozdil

Poco dopo l’immagine della vecchia centrale apparve come primo esempio architettonico industriale, ancora in uso per fornire elettricità alla città, anche se le condizioni delle strutture lascerebbero intendere una sua imminente demolizione. Questa impressione caratterizzerà la maggioranza degli impianti in funzione osservati.

A fianco è situato il vecchio parco zolfo, una delle migliori immagini rimaste del paesaggio locale che va cancellandosi velocemente. Sulla destra ci sono attualmente i resti dell’immensa laveria, anch’essa ormai quasi svuotata dagli impianti.

Parco zolfo

Resti dell’immensa laveria

Poco dopo lungo il percorso una guardia apparentemente tranquilla ma decisa, interruppe il nostro breve viaggio, accompagnandoci verso un punto di ingresso per verificare se fosse possibile lasciarci andare liberamente. Delle tre guardie presenti una mostrava più agitazione, contestando la nostra presenza in un luogo pericoloso, ma le ragioni erano probabilmente altre, non ultima la possibilità che avesse esagerato un po’ con la vodka. Questo iter burocratico si concluse felicemente dopo aver atteso la direttrice in un altro edificio. I giovani accompagnatori ebbero successo, guadagnandosi la necessaria fiducia da bravi ragazzi. Si andò finalmente avanti, con passaggi in parte  immersi nel calore e l’umidità che non si placavano, o al riparo in ambienti non diversamente  ostili data la  dismissione  in corso.

Questo episodio è significativo per comprendere gli ostacoli a cui l’attività fotografica dei luoghi in abbandono dell’Ucraina, chiusi o in demolizione, si trova di fronte. Ma limitiamoci ora alla parte ovest del paese, probabilmente più aperta rispetto all’infulenza russa ancora fortemente presente nell’Ucraina dell’Est.

Andando oltre lo scenario ritraeva un cantiere in parziale attività, con metodi di bonifica dell’area che non corrispondono agli standard dell’Europa Occidentale.  Ho potuto però osservare  più volte in Italia situazioni facilmente accostabili alle realtà post sovietiche.

Le attività di demolizione riguardano in primo luogo ogni manufatto in metallo, l’acquisto degli impianti industriali in quei paesi può avere come ragione principale la produzione di rottame. Edifici e macchinari sono infatti in breve tempo ridotti a vuoti scheletri.

Malgrado l’estensione del sito industriale la dismissione è in stato avanzato, restavano parte degli impianti interni alla laveria ed una macchina di movimentazione della terra. Attorno si osservava la distruzione del paesaggio, nel completo silenzio, interrotto saltuariamente da lontane attività di demolizione o il passaggio di automezzi.

Mentre il tempo atmosferico si presentava opposto alle aspettative, per l’assenza di nuvole e vento, clima umido e caldo, le prime nubi velavano invece in senso figurato il nostro programma, addensandosi sempre più nei giorni successivi a causa delle condizioni operative per l’attività fotografica, in questo strano paese che pone non poche difficoltà ai fotografi di edifici industriali. Lasciata l’area ci attese un pasto accettabile, con l’obiquitario “борщ”, o “borsch”, la popolare zuppa di barbabietole e panna acida.

Poi gli accompagnatori si allontanarono, dopo averci procurato un confortevole alloggio in città, dandoci appuntamento per il giorno successivo.

Si concluse con una triste serata in un ristorante pressoché vuoto, e probabilmente l’unico nella parte di città dove era situato l’hotel. L’impossibilità di interazione linguistica fece propendere per una scelta quasi casuale nel menù ma non ci andò male.

Si spensero le  luci, nel giorno successivo ci avrebbe atteso nuovamente l’immensa area dei kombinat chimici.

… continua  con: 13\09\11 Novy Rozdil…