Ucraina 21 Agosto 2011: il paesaggio minerario e la viscosa

Raccontavo del cambio di rotta positivo registrato nel nostro arrivo a Chervonograd, quando il tour sembrò prendere quella giusta  piega che  era stata sperata sin dalla sua pianificazione. Il giorno 21, l’ultimo, poteva  confermarsi il nuovo corso?

No. La mattina  del 21 Agosto 2011 il nostro autista  era scomparso. Io lo ricordavo mentre  si fermava a fumare l’ultima sigaretta, prima di andarsene a dormire.

L’ultimo giorno quindi l’autista diede i numeri. Non che impazzì, non ve n’era ragione, ma  il citato party notturno da me interrotto ad ora saggia per lui continuò, al mattino si mise al volante per acquistare delle sigarette quando la polizia gli diede  800Hrv di sanzione per guida in stato di ebrezza. L’impossibilità di guidare  causò non pochi rallentamenti al tour. Pareva una maledizione, ora che le cose sembravano volgere al meglio.
I due accompagnatori furono in grado di trovare  valide alternative fino a tarda sera. L’autista passò il pomeriggio a smaltire la sbornia, di assoluta necessità per  poterci riportare al Lviv la sera.

Noi continuammo andando in una zona  periferica della città, presso un bacino con vista sulla zona  mineraria attiva che avremmo visitato al termine della giornata. Già nel luogo ci avevamo fotografato al precedente tramonto, ma la luce dell’alba annullava  i fastidiosi controluce.

I requisiti per una illuminazione corretta richiesero un ritorno anche alla miniera in abbandono del giorno precedente. Non più ex operai ci attesero, ma  una  guardia in divisa accompagnata da due cani, ma i Numi non eran più avversi come un tempo, e con la medesima  cordialità dei suoi colleghi, concesse una libertà quasi illimitata.

La tabella di marcia stabilita appariva  abbastanza allineata al trascorrere del tempo. Un’altra sosta forzata ci portò in uno zanzarificio sui bordi dell’ansa di un fiume. Un quadretto bucolico tinteggiato di Autan, per  un breve  picnic.

Arrivò finalmente l’ingegnere all’appuntamento pomeridiano, ma  si ripartì solo dopo una  lunga sosta per questioni legate  a parentele varie, fidanzata  inclusa, cambio guida, offrendoci l’opportunità di assaporare  nuovamente  l’ennesima  puntata  “live” di vita quotidiana ucraina.

Curioso l’uso abbondante di eternit che si osserva  nei paesi ucraini. Spesso le coperture, soprattutto in campagna, sono di questo materiale. In questo caso la fantasia suggerì tre  varianti, inclusa quella delle barriere per coprire il fronte dei balconi.

Arrivò quindi l’attesa  fidanzata di uno degli accompagnatori, la sua presenza era fondamentale per  il trasferimento alla poco distante  fabbrica dismessa di viscosa. In questo piccolo angolo di ex URSS si realizzò l’ultimo impianto di viscosa  nel 1970.
Un breve quanto interminabile viaggio su una strada  incredibilmente  cosparsa di buche nel catrame ci condusse  al parcheggio d’ingresso. Fummo accolti da  un miracoloso silenzio e assenza di vita umana. Accesso e disponibilità completa del sito non sembravano appartenere alla medesima nazione finora visitata.

Sulla salubrità dell’area devo però dire che si classifica tra le più pesantemente compromesse. Non concepisco, anche per formazione professionale, un kit esplorativo privo dei necessari cosiddetti dispositivi di protezione individuale, che qui furono provvidenziali.

Con questa  grande area dismessa ed essenzialmente malridotta si pose forse definitivamente fine al sogno di un miglioramento del valore dei nostri archivi personali. La qualità degli edifici e impianti in abbandono in Ucraina e probabilmente nell’ex URSS in generale,  è lontana dalle meraviglie industriali nascoste nel nostro paese. Quel che più comunemente ci si trova di fronte sono ruderi o scheletri edilizi, di scarso significato anche  dal punto di vista  architettonico. Lo sarebbero dal punto di vista impiantistico, ma  ciò è un miraggio data la  rapida demolizione, più o meno legale, per non dire  delle bombe ecologiche che potrebbero rappresentare  nei cimiteri industriali dove sono lasciati a deperire. Il paesaggio industriale  è comunque  diverso dai nostri canoni pertanto interessante  e, in questo contesto di abbandono, fotogenico.

Le  ore di luce erano sufficienti per  la chiusura del sipario su uno dei luoghi più suggestivi del viaggio. A fianco di un impianto minerario in piena attività giacciono i resti di una vecchia teleferica a fianco del terril, la collina di scorie. Un terril carbonifero è un ambiente all’apparenza vulcanico, composto di detriti derivanti dalla lavorazione del materiale estratto dalle miniere. Alcuni autocarri compivano continui viaggi di andata e ritorno sulle strade pesantemente  polverose di comunicazione.

Passando vicini all’impianto minerario,  lungo percorsi composti prima di erba, di selvaggi rovi, poi agricoli, infine sterrati, si giunse all’immenso traliccio di ruggine della ex teleferica.

Il paesaggio sul piano superiore del terril è desertico. Nelle parti prive di vegetazione si aprono scenari di vita che  assumono i tratti dell’ ambiente extraterrestre . Evitando di entrare  nel campo visivo di qualche autista  di passaggio, non restò molto tempo per  aggirarsi nel luogo. Non sarebbe  nemmeno salutare una permanenza  sulla collina artificiale date le esalazioni di gas ancora presenti all’interno delle scorie  minerarie, soprattutto nella stagione calda.

Sullo sfondo la città di Chervonograd e il fumo della ciminiera della laveria centrale furono le immagini che si chiusero sulle nostre  personali sigle di chiusura.

Sono questi i quadri che ci si porta a casa  più piacevolmente, pertanto le cronache possono scrivere la parola fine  in questo punto. Il resto fu un normale  viaggio di ritorno prima nella città di Lviv, ed il giorno successivo a Milano, dopo due voli trascorsi in assoluta tranquillità.

Di seguito riassumo alcuni dettagli numerici per  gli amanti delle statistiche.

Voli aerei: 4
Milano Malpensa -Vienna
Vienna – Lviv
Lviv – Vienna
Vienna – Milano Malpensa

Giorni di permanenza: 10, dal 11 al 22 Agosto 2011

Principali città e paesi:
Lviv – Novi Rodzyl – Kalush – Dolyna – Boryslav – Stepnik – Novoyavorivsk – Chervonograd

Spese:
Costo totale: circa 600€ a persona.

Voli: 270€
Contributo spese per auto e autista: 300€\2 + carburante
Spese giornaliere per due persone: da 250Hrv (22,5€ per l’appartamento nel centro di Lviv) a 120Hrv (11€ per il motel periferico a Chervonograd).

Vitto: dal ristorante di classe a Lviv alla tavola calda 200-70Hrv (da 18 a 6€).
Ulteriori acquisti: pochi € per  mappe (Mancanza di souvenir o oggetti di interesse).

Immagini scattate:
1650 per 10GB con Nikon D300
252 per 537 MB con Nikon Coolpix 4300
3 rulli b\n Kodak TMAX 400 ISO con Mamiya M7