Medio Formato: Mamiya RZ67 Pro II

Alcuni mesi fa decisi di tornare all’uso della pellicola. Credo che la fotografia con pellicola permetta un diverso approccio, una maggiore relazione con il luogo, con la luce. La trovo inadatta per la vera e propria esplorazione di luoghi, per le varie situazioni inattese che si possono ritrovare, o per la necessaria attenzione ai fattori di contorno che non permettono una vera concentrazione sulla fotografia, o per documentare in modo esauriente un luogo.

La scelta del medio formato è dettata dalla maggiore qualità dei negativi. Mi sono orientato su questo modello per alcune ragioni:

– le hasselblad han fatto e fanno storia ma l’usato in generale, ottiche, accessori, hanno prezzi più elevati. Inltre il formato quadrato 6×6 non è esattamente il massimo per la mia visione, tagliarlo ai lati lo ridurrebbe ulteriormente, ed è pure un 5,6×5,6 a dire il vero;
– rolleiflex: non è il modello di macchina che fa per me, ma soprattutto limitata dall’ottica fissa;
– zenza bronica: prezzi più abbordabili, essenzialmente formato 6×6, il 6×7 non mi pare abbia fatto colpo sul mercato;
– pentax 67: sembra una reflex obesa, pare di usare la nikon con gli ormoni, ma non ha il magazzino per sostituire pellicole.

Mamiya: ho letto recensioni, guadato video, non ho mai trovato una sola nota critica sulla RZ67, sorpattutto Pro II, salvo l’unica, il peso, fa un chilo più delle altre.

Alla fine ho optato per l’elefante, che a vederla e a tenerla in mano non mi pare poi sia così enorme, oltretutto foto di architettura industriale a mano libera non rientrano molto nei canoni, quindi starà sempre seduta sul Manfrotto.

La possibilità di girare a 90° il magazzino è pure molto comoda.

Resto in attesa di trovare il decentrabile 75mm, che sarebbe come un grandangolo 35mm per il formato standard. Questa monta un 50mm, ovvero paragonabile ad un grandangolo 24 mm per le comuni reflex 35mm..

Ecco le flashate brutali sul tavolo di dissezione.

In seguito pubblicherò i primi risultati.